lunedì 15 novembre 2021

 L’infanzia perduta

Quando avevo sui 7 anni quando uscivo di scuola mi piaceva giocare con altri bambini sulla collinetta davanti all’entrata.

A volte si rideva, a volte si discuteva, a volte addirittura si piangeva( magari per qualche marachella subita nei propri confronti).

Dunque la mia vita a quel punto stava prendendo diciamo una certa forma, ignaro di tutto quello che mi sarebbe accaduto io mi divertivo( a ripensarci mi vengono i brividi)

La mia è stata sempre una giovane madre, che si prende cura di suo figlio, a volte anche troppo, ma comunque sapevo che lo faceva per ragioni morali e mentali perché comunque era ed è ancora suo compito finire di formarmi e di farmi fare quel salto di qualità che spera tanto. Mi ricordo ogni volta che mi veniva a prendere mi chiedeva: “hai fatto arrabbiare la maestra oggi?” Io scherzando le rispondevo sempre: “si ma, secondo te?sono tuo figlio dopotutto”

Ecco, quello era il momento della giornata preferito, parlare con mia madre, perché di lì a poco( nel giro di 2-3 anni) inizierò a staccarmi da lei, ovviamente passando dai 10 ai 14 anni in un battibaleno.

Solo al compimento dei miei 15 anni ho capito che la figura di mia madre fosse fondamentale per il mio benessere, perché dopo tutto la mamma è la mamma.

Ritornando sul posto d’infanzia, recentemente ci sono passato ed ho pure visto una mia vecchia maestra che nel vedermi è quasi caduta dalla sedia!Devo proprio dirlo, la mia vecchia scuola elementare è stato il mio banco di prova e soprattutto dove mi sono divertito di più, perché comunque 5 anni lì dentro non si scordano facilmente.Potrà sembrare banale ma io come posto d’infanzia ho il campo da calcio dietro la scuola, proprio lì ho iniziato a dare i miei primi calci al pallone che mi porterò dietro in ogni occasione( anche sotto la pioggia)

Già dai quei anni le mie maestre erano sicure di due cose

1) diventerò un calciatore professionista

2)Andrò al liceo linguistico e inizierò una gloriosa carriera

La prima non è andata in porto, causa problemi fisici vari quindi mi sono dedicato allo studio, sperando di perseguire fino al conseguimento della laurea in lingue straniere e magari un posto come l'insegnante di lingue.

L. D’A.

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