Conversazione in Sicilia: la recensione di Thomas
Conversazione in Sicilia è un celebre romanzo scritto da Elio Vittorini e ambientato durante il ventennio fascista. Dalla lettura emergono innumerevoli personaggi simbolici e figure allegoriche, che in maniera efficace descrivono le incertezze e gli “astratti furori” di quel tempo. Le interpretazioni sono molteplici e non si limitano, perciò, alla chiave di lettura del lettore. Il linguaggio utilizzato è tanto semplice quanto enigmatico: parole e formule ripetute continuamente, se inizialmente permettono al lettore di orientarsi in un variegato prospettivismo, proseguendo con le pagine, rendono i concetti espressi dai personaggi confusi e poco chiari. Tale caratteristica stimola la mente di chi legge, portando di conseguenza al parto di un pensiero personale e soggettivo. Dall’incontro sono sorti differenti aspetti a cui io non avevo minimamente pensato, quindi ho avuto modo di accorgermi quanto le parole possano incentivare l’intelletto delle persone, che non si accontentano di significati vaghi o di messaggi occulti e si sentono obbligati, perciò, a trovare una spiegazione valida. Di certo, non si tratta di una lettura semplice. Ciò nonostante, sicuramente, Silvestro e la sua Sicilia hanno tanto da raccontare.
T. D. B.
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