RIFLESSIONE SULLA LETTURA
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
In una società priva di libri, alienata dalla conoscenza e dalla cultura, l’uomo non può perseguire la sua funzione innata, la sua essenza, ossia la ricerca di se stesso, in quanto la lettura è classificata illegale. Nonostante questo, la vera natura dell’uomo è talmente indomabile che lo spinge ad infrangere le regole imposte dalla società, quelle norme severe che intralciano la piena espressione e realizzazione di sé. Così, impulsivamente, il protagonista, il pompiere Montag, reagisce ai divieti, si distingue dall’omologazione, intraprende la strada opposta, spinto da un’esigenza più forte e dirompente di quella imposta dalla società, ovvero la necessità di conoscere. Questa necessità coincide con la ricerca della verità che da sempre ha caratterizzato l’uomo, essere finito e incompleto. Ad ognuno di noi sarà capitato di trovare se stesso più in un libro, una canzone, un film o in un quadro che in una riflessione critica. Questo accade grazie all’oggettività dell’esperienza esterna che l’individuo non riesce a raggiugere da solo. Di conseguenza un libro, un film, una successione di note e suoni o semplicemente la contrapposizione di forme e colori su una tela diventano proiezioni dell’individuo stesso e delle sue esperienze. Semplici strumenti per colmare le sue mancanze e raggiungere la completezza.
VC
Martina Milella
Beatrice Pintabona
Giulia Bedetti
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