lunedì 18 maggio 2020

RIFLESSIONE SULLA LETTURA
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
In una società priva di libri, alienata dalla conoscenza e dalla cultura, l’uomo non può perseguire la sua funzione innata, la sua essenza, ossia la ricerca di se stesso, in quanto la lettura è classificata illegale. Nonostante questo, la vera natura dell’uomo è talmente indomabile che lo spinge ad infrangere le regole imposte dalla società, quelle norme severe che intralciano la piena espressione e realizzazione di sé. Così, impulsivamente, il protagonista, il pompiere Montag, reagisce ai divieti, si distingue dall’omologazione, intraprende la strada opposta, spinto da un’esigenza più forte e dirompente di quella imposta dalla società, ovvero la necessità di conoscere. Questa necessità coincide con la ricerca della verità che da sempre ha caratterizzato l’uomo, essere finito e incompleto. Ad ognuno di noi sarà capitato di trovare se stesso più in un libro, una canzone, un film o in un quadro che in una riflessione critica. Questo accade grazie all’oggettività dell’esperienza esterna che l’individuo non riesce a raggiugere da solo. Di conseguenza un libro, un film, una successione di note e suoni o semplicemente la contrapposizione di forme e colori su una tela diventano proiezioni dell’individuo stesso e delle sue esperienze. Semplici strumenti per colmare le sue mancanze e raggiungere la completezza.
VC
Martina Milella
Beatrice Pintabona
Giulia Bedetti
L’uomo nella massa è portato a perdere identità e carattere, in quanto subordinato alla maggioranza, e alla continua ricerca di punti di riferimento. Con l’uomo ridotto ad un singolo individuo tra la moltitudine standardizzata, in cui i comportamenti e la mentalità si uniformano a quelli dei suoi simili, la massa risulta più facile da gestire e soprattutto controllare. L’uomo all’interno della massa rimane mediocre, incapace di distinguersi intellettualmente e moralmente, risultando quasi una sorta di primitivo. Nel libro “Fahrenheit 451” il protagonista riesce a liberarsi e ad uscire da questa società limitata. Gli altri personagggi, invece, sembrano piatti, privi di interesse, incapaci di sviluppare un proprio pensiero, e succubi dell’autorità del governo. Montag, a differenza di questi “servi fedeli e incapaci di ribellarsi”, intuisce l’importanza della cultura e del conoscere la storia e i testi del passato, riuscendo a trovare un’identità in questa società di massa.

Sara Berti, Elisa Colocchio
L’autore di Fahrenheit 451 ha come obiettivo quello di sottolineare l’importanza della lettura, che secondo, noi è un mezzo di libertà. Leggere aiuta a comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda, attraverso i libri infatti si è in grado di percepire le cose da punti di vista differenti, ampliando la propria concezione della realtà. 
Come è stato detto durante la riflessione, spesso nei libri, ci si rispecchia nei pensieri dei personaggi e questo aiuta sia ad immedesimarsi nella storia, sia a comprendere aspetti sé in maniera oggettiva.
La società raccontata dall’autore, negava il diritto di riflettere, di farsi domande, rendendo quindi impossibile la conoscenza. Questo aspetto ci fa venire in mente il mito della caverna, di Platone, in cui gli uomini, prima di uscire alla luce del sole, non avevano idea che esistesse qualcosa di più grande. Allo stesso modo, i cittadini del romanzo, non erano consapevoli della ricchezza racchiusa nei libri, perciò quando il protagonista conosce Clarisse, è come se uscisse dalla caverna e si rendesse conto di ciò che si sta perdendo. 
Concludendo, vorremmo sottolineare l’importanza del confronto sulle letture proposte in questi mesi, il quale aggiunge valore al libro e aiuta a fare riflessioni a cui non si avrebbe pensato autonomamente. Il dialogo è utile per cogliere aspetti che avevamo tralasciato ed è interessante assistere allo scambio di pensieri. Inoltre, per noi di terza, questo progetto, è stato anche un’occasione di apprendimento di argomenti nuovi.

Eleonora Paolucci, Silvia De Cristofaro, Nola Chessari, Beatrice Biondi, classe 3C 
Gruppo Nicole Drudi, Andrea Gabellini, Mila Pellegrini, Sofia Fabbri e Sabrina Cutrignelli (classe 5 F):

Quella di “Fahrenheit 451” è una società in cui i libri e l’informazione (quella autonoma e non quella comandata dal Governo) sono banditi. Il motivo dichiarato è quello di preservare la felicità degli individui. In questo romanzo, dunque, il fuoco ha un grande valore, perché distruggendo dà felicità. È veramente così? Annientare la cultura, condizionare il pensiero può preservare la felicità? Apparentemente sì, ma tutto ciò non fa altro che alienare l’esistenza di ciascuno, che, pur credendosi felice, riflettendoci, non lo è. A Montag per capirlo serve l’incontro con una diciassettenne anticonformista, Clarisse, che con i suoi discorsi apre una breccia di luce nella sua mente. È a partire dalla domanda “siete felice?” che Montag inizia a dubitare della propria vita. Montag inizia così a prendere coscienza di sé e del mondo che lo circonda e, grazie all’aiuto di Faber, un vecchio professore incontrato al parco parecchi anni prima, da inizio alla propria ribellione, che non è semplicemente rivolta contro il modello di società in cui vive, ma soprattutto contro il Governo. Guy comprende che il vero scopo dei militi del fuoco è evitare che il popolo, per mezzo dei libri, si crei una propria mentalità, rifletta autonomamente e non si lasci condizionare.
“Sapere è potere”, un potere più incisivo di quello di qualsiasi governante, perché controllare una massa di ignoranti è semplice, ma è difficile contrastare il potere del sapere. Questo è ciò che filtra da “Fahrenheit 451”, che nonostante risalga agli anni ‘50 e sia un romanzo di fantascienza, è sicuramente molto attuale. Non dobbiamo permettere a nessuno di condizionarci e dobbiamo evitare di diventare una massa facilmente controllabile, anche perché dittatori come Hitler, si sono affermati soprattutto condizionando il pensiero del popolo, annientando la cultura. 

L’uomo nella società di massa

Per società di massa intendiamo: una folla indifferenziata al suo interno o insieme uniforme in cui le singolarità tendono a scomparire.
Alla fine dell’800 il mondo occidentale ha assistito alla nascita della seconda rivoluzione industriale, che cambiò la società in ogni suo aspetto; la vita dell’uomo venne totalmente stravolta e resa anonima.
Nonostante le conseguenze positive, come il maggiore benessere generale, la massificazione e la spersonalizzazione sono state quelle che hanno lasciato un segno più negativo.
Tra le tematiche principali del libro troviamo proprio questa; il protagonista del libro, Montag, vive in una società in cui non si leggono libri (vengono infatti incendiati) e in cui le persone si intrattengono con radio o televisione: tutti guardano o ascoltano la stessa cosa e, di conseguenza, l’individuo smette di aver pensieri propri, omologandosi alla massa.

Antoci Dumitrita
Roversi Annamaria

3GL
Ghelfi, Giordano, Lappezzata 5EL

‘’Dobbiamo essere tutti uguali: non tutti nati liberi e uguali, come dice la Costituzione, ma tutti resi uguali. Ogni uomo deve essere l’immagine degli altri, perché allora tutti sono felici.’’

Alla fine dell’Ottocento Gustave Le Bon disse che l’individuo all’interno della folla non è più libero di pensare, è sottomesso ad un pensiero e ad un’anima collettivi, agisce secondo istinti e passioni non generati dal suo essere irrazionale, bensì imposti dalla società.
Quella che viene venduta come una società di eque opportunità, si rivela essere il culmine della spersonalizzazione del singolo travolto da una massa che viene strumentalizzata a fini politici e spesso economici. Solo dopo un primo momento di ignoranza, l’individuo si rende conto della sua condizione e, nel tentativo di fuggire, arriva inconsciamente a compiere un vero e proprio suicidio sociale.

giovedì 14 maggio 2020

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Corpus Delicti: RECENSIONE

Corpus Delicti di Juli Zeh è un avvincente romanzo tra il giallo e lo psicologico.
La storia è ambientata in un futuro distopico in cui il METHODE controlla la vita di tutti i cittadini tramite dei chip presenti all interno del loro corpo per assicurarsi che rimangano sempre in buona salute. Questo comporta la perdita totale della libertà di scelta sul proprio stile di vita
Parte centrale del libro sono la privacy, il rispetto delle regole e la libertà personale, che si scontrano ripetutamente. I due punti di vista contrastanti sono interpretati da due fratelli, Mia e Moritz, che rappresentano ciascuno la ragione e il rispetto delle regole e la volontà di poter scegliere come vivere la propria vita.
Secondo noi è molto affascinante come viene trattato l’argomento della libertà e di come il personaggio di Moritz concepisce vivere la propria vita come metterla a rischio e non rimanere nella propria zona di comfort.
Un punto negativo è il fatto che questo tipo di società distopica è già stata trattata in altre opere e che quindi non presenta molto di originale.

Alunni IV D