lunedì 10 febbraio 2020

L' ottavo giorno

Ancora scosso dalla vista di mio figlio, le domande che riechegiavano nella mente mi impedivano la nitidezza del pensiero.
Era mia la colpa del suo prematuro arrivo?
Si sarebbe meritato qualcuno di migliore al suo fianco, non un misero ferroviere.
Ma in fin dei conti nessuno l'ha amato più di me.
Ero così perso nella mia confusione che non mi accorsi di quella esterna: una ragazza stava fuggendo dalla camera ardente.
Mai vista una cosa simile.
Ci misi un po', ma quando mi resi conto della situazione, mi alzai di scatto, urlandole di fermarsi. Quando vidi che non lo fece, decisi di seguirla fuori. La nebbia era così fitta che rischiai di perderla parecchie volte, continuando a chiederle di non proseguire.
Sembrava, però, sapere dove dirigersi.
Dopo un'ultima svolta, raggiunse quella che sarebbe dovuta essere la sua meta.
Si arrestò di colpo, il suo sguardo era in cerca d'altro.
Ma poi un sussurro:"Wu Chao".

Novelli Sofia, Guerra Rachele, Amati Viola 3° E



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