lunedì 10 maggio 2021

 La vita davanti a sé: i momenti più belli

"Prima non si ha memoria e si vive nell'ignoranza. La mia ignoranza è finita verso i tre o i quattro anni e certe volte ne sento la mancanza." 

"Tu sei un bambino molto sensibile, mio piccolo Mohammed. È questo che ti rende un po' diverso dagli altri... Non è certo la sensibilità che uccide la gente al giorno d'oggi."

"Non c'è bisogno di motivi per aver paura, Momò."

"Io trovo che la tristezza non bisogna andarsela a cercare."

"Mi ha cantato delle ninnananne, ma io non ne avevo mai sentito perché non ero mai stato bambino, avevo sempre altri pensieri per la testa."

B.B.

E se il finale fosse...

Mentre erano in casa che stavano decidendo di nascondersi nella cantinetta, d'un tratto Lola li viene a trovare e gli porta una torta per festeggiare la finta partenza di Rosa e in aggiunta per addolcire il pasto prepara un infuso di thè con dei fiori esotici. Subito dopo averlo bevuto però Madame Rosa si sente strana e percepisce delle sensazioni mai provate prima. All'improvviso si accorge di aver ripreso tutte le forze che aveva perso e incomincia a camminare con una leggerezza indescrivibile. Già dopo pochi minuti era in grado di correre, salire le scale e ballare senza stancarsi neanche un momento . Ma appena passano delle ore Rosa si accorge di perdere di nuovo l'abilità a far tutto e allora provano a riprepararle una tazza di tè uguale a quella che aveva bevuto prima. Nel momento in cui lo finisce, la magia ritorna nel suo corpo e ricomincia a far tutto senza alcun sforzo. Momó e Lola dopo aver capito che la magia di quel thè ha una certa durata ne preparano litri e litri e ogni volta che lei ne ha bisogno glielo danno. Infine così facendo, avranno finalmente molti altri anni per godersi la vita insieme e volersi bene senza nessuna preoccupazione.

B.B.

Momo e il Sig. Hamil, a bassa voce

Il signor Hamil fumava. Nulla che potesse risultare strano agli occhi di chi non lo conosceva. Chi sapeva la sua storia, invece, aveva bisogno di spiegazioni. Un venditore ambulante di tappeti, che, paradossalmente, aveva più tappeti invenduti che anni di vita davanti, con le tasche vuote come le sue, avrebbe dovuto preoccuparsi di mettere del cibo sotto i denti, piuttosto che una sigaretta. Eppure, non era raro trovarlo lì a fumare, al solito tavolino, dove lo raggiunsi anche quel pomeriggio. Aveva un’aria tranquilla e il suo immancabile sorriso gli addolciva il viso segnato dalle rughe. 
Mi piaceva parlare con il signor Hamil perché non erano mai serviti preamboli. Non servivano neanche in quel momento, ma figuriamoci se erano serviti quando ero troppo piccolo per sapere che nelle conversazioni tra i grandi non si va mai diretti al dunque. È quasi maleducazione. Coerentemente con questo nostro patto implicito, gli chiesi senza convenevoli se si potesse vivere senza amore. 
“Sai fare il morto in acqua Momo?” mi chiese. Risposi di sì, confuso e impaziente. 
“Ci potresti rimanere tutta la vita? Voglio dire, i tuoi giorni, riusciresti a viverli rimanendo così?” ribatté. 
Non si sta male mentre si fa il morto. È tutto così calmo e ovattato, in quei momenti la vita non fa rumore. Eppure, non sai mai se l’aria che ti gonfia la pancia sarà abbastanza per continuare a tenerti a galla. Sotto di te, bisogna aggiungere, non c’è nulla a sostenerti, non esiste dove appoggiarsi. E il rumore della vita in fondo ti manca. 
Ci sono pensieri che non hanno bisogno di essere fatti ad alta voce. “Grazie, signor Hamil”.

L.C.

 Un nuovo personaggio al fianco di Momo

Ciò che forse non vi ho detto, è che da quando Madame Rosa è venuta a mancare, una nuova figura appare spesso durante le mie riflessioni. Si tratta di una goffa civetta, che di solito si appollaia nelle mie vicinanze quando ripenso a tutto ciò che è successo negli ultimi mesi. Un po’ mi intimorisce: mi osserva con sguardo severo e minatorio, inoltre cerca sempre di posizionarsi sugli scaffali più elevati, come per godere della miglior visuale per giudicarmi. Però, in fondo, mi tranquillizza la sua presenza: mi dà la certezza che sempre ci sarà qualcuno a vegliare su di me, indipendentemente dalla situazione. 

Mi dispiace il fatto che il pagliaccio azzurro non la pensi come me. Infatti, non gli piace essere scrutato di continuo da quegli occhi gialli e penetranti e tra l’altro ipotizzo anche che il suo malcontento sia dovuto a un pizzico di gelosia. Credo abbia paura di perdere il titolo di braccio destro di Momo. Nemmeno quando aiutavo Madame Rosa a occuparsi degli altri bambini dovevo assistere a capricci simili.

T. D. B.


Momo e il Sig. Hamil davanti a una tazza di té

-Signor Hamil, si può vivere senza amore?

-Sai caro Momo, io non ricordo tanto della vita, ma una cosa la ricordo, una cosa, non so se la più importante,  ma sicuramente indimenticabile. Mi ricordo dell'amore, della dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva delle volte ma sicuramente volta ad assicurare reciproca felicità tra te e la tua "lei".


-Bene è tutto qui signor Hamil?


-Certo che no, ci sono milioni di sfumature, come centinaia di tipi d'amore nel corso della vita, un amore che parte piano per poi travolgerci o un amore che parte in quarta per poi spegnersi, ma una volta che incontri l'amore sul tuo cammino è sicuro che lascerà una traccia indelebile nella tua vita. Ti do un consiglio caro Momo, puoi anche provare a fuggire dall'amore ma in un modo o nell'altro riuscirà a trovarti e travolgerti, quindi affrontalo senza paura del finale.


                                                                ~F.A.


 A proposito di La vita davanti a sé, alcuni consigli

J.C. Izzo, 'Marinai perduti' - 'Il sole dei morenti'

Fred Vargas, 'L'uomo dai cerchi azzurri'

P. Almodovar, 'Tutto sua madre'

L. Hallström, 'Buon compleanno Mr. Grape'

Teatro Patologico: L'Odissea ("I Dieci Comandamenti" Rai3: https://www.raiplay.it/video/2021/03/L-Odissea-5f5159be-b1fe-4da2-a74c-ee4cfdbd7f87.html)