domenica 11 ottobre 2020

Intorno a Cuore di cane, di M. Bulgakov

Negli ultimi decenni la scienza ha conosciuto uno sviluppo costante che in pochi anni ci ha permesso di fare tantissime nuove scoperte e di cambiare completamente la nostra vita. 

Alcuni di questi esperimenti coinvolgono anche la natura e uno dei quesiti che ci si è posti conseguentemente è la loro moralità. 

Molte persone ritengono che essendo gli animali parte della natura ed esseri viventi, essi devono essere trattati con lo stesso rispetto che è dovuto ad una persona e che l'uomo non deve cercare di cambiare le leggi della natura. 

Michail Bulgakov affronta questo argomento in una delle sue opere più famose: "Cuore di cane". In questa novella il professor Preobraženskij tramite un esperimento scambia l'ipofisi di un cane con quella di un uomo e questo si trasforma in un vero e proprio essere umano, provocando però più conseguenze negative che positive. Nonostante questa trama sia evidentemente una metafora per il contesto storico del libro e il periodo della rivoluzione russa riesce comunque a sollevare il quesito sulla moralità dell'esperimento.  La morale è che nonostante essa sia sicuramente un' impressionante scoperta per il campo scientifico, ciò non vuol dire che sia anche positiva e utile e che l'uomo non deve deviare il corso naturale delle cose. 

A mio parere non può esistere una verità universale su questo argomento; in alcuni casi si potrebbe sicuramente fare a meno di usare gli animali per i nostri esperimenti, come ad esempio per i cosmetici, ma se esse potessero essere utili per aiutare molte persone, come ad esempio la sperimentazione di nuove cure, allora ne vale la pena.


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